Transizione energetica UE: le sfide ancora aperte
La Commissione europea ha presentato la Relazione sullo stato dell’Unione dell’energia 2024, evidenziando come l’UE abbia affrontato sfide inedite nel contesto delle politiche energetiche durante il suo mandato.
l documento illustra gli sforzi compiuti per costruire un solido quadro normativo volto a sostenere la transizione verso l’energia pulita, con l’obiettivo di favorire una crescita economica sostenibile e rafforzare la competitività dell’Unione sul piano internazionale.
Andando nel dettaglio della relazione, si nota che nel primo semestre del 2024, l’UE ha compiuto importanti passi avanti nel settore delle energie rinnovabili, con queste ultime che hanno generato il 50% dell’energia elettrica complessiva. In particolare, l’energia eolica ha superato il gas, diventando la seconda fonte di energia dopo il nucleare.
Nel 2022, il consumo di energia primaria nell’UE ha ripreso a calare, registrando una diminuzione del 4,1%. Tuttavia, per raggiungere l’obiettivo di ridurre il consumo finale di energia dell’11,7% entro il 2030, saranno necessari ulteriori sforzi, soprattutto in termini di efficienza energetica.
In particolare, occorre migliorare l’elettrificazione degli impianti di riscaldamento e aumentare il tasso di ristrutturazione degli edifici. Parallelamente, sono necessari maggiori investimenti nelle reti infrastrutturali integrate, che saranno cruciali per elettrificare ulteriormente l’economia dell’Unione Europea.
Ristrutturazioni urgenti per una maggiore efficienza energetica
Come accennato, la Commissione europea ha pubblicato il rapporto sullo stato dell’Unione dell’energia 2024, evidenziando la necessità per l’Italia di accelerare le ristrutturazioni degli edifici, soprattutto quelli con prestazioni energetiche scarse.
La relazione sottolinea che nel 2023 il 9,5% degli italiani non ha potuto mantenere una casa adeguatamente riscaldata, una cifra in crescita rispetto al 2021, aggravando la crisi energetica. Il documento sollecita il governo italiano ad adottare misure più incisive per ridurre l’inefficienza energetica del patrimonio edilizio nazionale.
Più della metà delle case in vendita è in classe G
Strettamente connesso a quanto rilevato dal rapporto sullo stato dell’Unione dell’energia appare l’analisi più recente di Immobiliare.it Insights che ha evidenziato la composizione energetica dello stock immobiliare residenziale in vendita in Italia, con particolare attenzione all’efficienza energetica.
Il dato principale che emerge è che oltre il 50% degli immobili offerti appartiene alla classe energetica G, la più bassa. Questo risultato si colloca in un contesto in cui il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici è diventato centrale, specialmente in vista della Direttiva Case Green, che impone standard più rigidi in termini di prestazioni energetiche.