Con l’approvazione, da parte della Camera, dell’articolo 634-bis del Codice penale che punisce con pene fino a sette anni chi occupa immobili destinati a domicilio altrui, si compie passo importante nella regolamentazione del fenomeno delle occupazioni abusive.
Ricordiamo che la norma, contenuta nel disegno di legge “Sicurezza”, non è ancora definitiva, perché dovrà essere sottoposta all’esame finale del Senato, per poi approdare in Gazzetta Ufficiale.
L’occupazione abusiva di immobili: un fenomeno in constante aumento
L’occupazione abusiva di case è particolarmente diffusa nelle grandi città italiane, dove i prezzi degli alloggi sono spesso troppo elevati per molte persone. Sebbene non esistano stime ufficiali recenti, l’ultimo rapporto di Nomisma e Federcasa, basato su dati del 2016, indicava circa 30.000 immobili occupati illegalmente in Italia. Tuttavia, questo numero potrebbe essere considerevolmente aumentato con il passare degli anni.
Il nuovo reato: l’art. 634-bis del Codice Penale
Con l’approvazione dell’articolo 10 del ddl Sicurezza, la Camera dei Deputati introduce nell’ordinamento italiano il reato di “occupazione arbitraria di un immobile destinato a domicilio altrui”.
Tale novità, contenuta nel nuovo articolo 634-bis del codice penale, rappresenta una risposta importante a un fenomeno diffuso e complesso che ha ripercussioni non solo giuridiche ma anche sociali.
La norma stabilisce che chiunque occupi o detenga senza titolo un immobile destinato a residenza altrui, mediante violenza o minaccia, oppure impedisca al legittimo proprietario di rientrare nella propria abitazione, è punito con una pena detentiva che varia da due a sette anni. La sanzione si applica anche a chi si appropria di un immobile altrui con l’uso di artifizi o raggiri, o lo cede a terzi.